Ma quanto sono imponenti le cascate del Niagara? Passano circa 168 mila metri cubi di acqua al minuto, oltre 65 vasche olimpiche. Un’ottima fonte di energia idroelettrica, pensò l’imprenditore Love quando decise di creare un canale sulle cui sponde sarebbe sorta una città modello in grado di fornire energia elettrica alle industri della zona.
Un’idea mai portata a compimento ma che si è trasformata in uno dei più grandi disastri ambientali americani. Infatti, in breve tempo, nel 1920, l’area adibita al nuovo Love Canal diventò una discarca di rifiuti chimici industriali, elementi cancerogeni compresi, da parte dell’azienda Hooker Chemical and Plastics.
Alla chiusura della stessa, il sito venne ricoperto di terra e venduto a un solo dollaro, nel contratto era presente una clausola di esclusione da qualunque responsabilità e risarcimento futuro da parte dell’azienda.
La zona venne estesamente abitata, sorsero scuole e servizi. Problemi di strani odori dagli scantinati delle case sorsero fin dagli anni ’60 e aumentarono nel decennio successivo, evidenziandosi anche nell’acqua potabile, contaminata dalla falda inquinata. In seguito avvennero percolazioni fino a portare gli inquinanti nel fiume Niagara, 5 km sopra i punti di prelievo degli impianti di trattamento acque. Le diossine passarono dalla falda a pozzi e torrenti adiacenti.
Nel rapporto federale del novembre 1979 il governo americano indicò che le probabilità di contrarre il cancro da parte dei residenti era di 1/10.
Il presidente Jimmy Carter dichiarò un stato di emergenza federale e chiese lo stanziamento di fondi per assistere la città nei processi di bonifica del sito.
Venne inoltre introdotta la Comprehensive Environmental Response, Compensation, and Liability Act (CERCLA), una legge che prevedeva una tassa sulle aziende per gestire eventuali danni come questo e prevedeva anche la responsabilità
retroattiva delle aziende, di conseguenza la Occidental Petroleum, che nel frattempo aveva acquisito la Hooker, fu obbligata a un risarcimento di quasi 130 milioni di dollari.
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