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Venezia al tempo del COVID19

“Venezia la città più bella del mondo..” Mah…. Sarà che sono di Siena e per me la città più bella del mondo è solo una, ed è la mia, ma ho sempre storto il naso a questa affermazione. Venezia senz’altro una città unica, architettonicamente esclusiva ma non mi ha mai convinto e il motivo è semplice, puzza ed è sporca. ⁠

Saranno i troppi turisti? Saranno le acque della laguna? Fatto sta che se uno avesse la possibilità di fare un giro adesso la troverebbe sicuramente diversa, più pulita e meno inquinata. ⁠

Le foto aeree di un prima e un dopo lo dimostrano e questo dovrebbe essere lo spunto per una serie di riflessioni. Questo stop obbligato rende ancor più oggettivo quanto sia forte l’impatto antropico sull’ambiente. Come abbiamo reso l’ambiente che ci circonda e come Madre Natura lo ha disegnato.⁠

Il prima: un mare di un colore azzurro spento, omogeneo e piatto.⁠

Il dopo: un'acqua con sfumature di colore dall’azzurro, al verde al verde scuro, che rende la reale morfologia della laguna, una tridimensionalità naturale. ⁠

..ma cosa raccontano queste differenze? Dietro un mare di colore monotono, reso così dalla sospensione continua di particelle smosse dal traffico marittimo e dall’emissione d'inquinanti in acqua con un'apparente profondità costante, si nasconde una varietà di forme inattese.⁠

Il tempo ha permesso la sedimentazione del materiale sospeso rendendo chiare e distinguibili aree più profonde (quelle azzurre, dove abitualmente passano le imbarcazioni), correnti secondarie (come se fossero fiumi sottomarini), zone più superficiali e dove possibilmente la flora marina si è più sviluppata (verdi e verdi scure). ⁠

La domanda quindi mi sorge spontanea… vogliamo davvero tornare ad oscurare tutte queste sfumature, identità e caratteristiche che la natura ci regala, con la nostra grigia monotonia antropocentrica?

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